08.30 Registrazione dei partecipanti e caffè di benvenuto
09.00 Introduzione al corso
09.30 Fibrillazione atriale e rischio tromboembolico: tutti i pazienti con fibrillazione atriale sono a rischio di ictus?
M. Accogli
10.00 Fibrillazione atriale silente: in chi, perché e come cercarla?
P. Palmisano
11.00 Paziente con fibrillazione atriale: quando và riferito allo specialista? Quando pensare ad un trattamento interventistico?
E. C. L. Pisanò
11.30 Presentazione e discussione interattiva di casi clinici.
M. Accogli, P. Palmisano, E. C. L. Pisanò
13.00 Take home message
13.30 Chiusura dei lavori e verifica apprendimento
Razionale scientifico
La fibrillazione atriale eÌ€ l’aritmia di piùÌ€ frequente riscontro nella pratica clinica con una prevalenza generale in constante aumento sia per l’allungamento della vita media, sia per la maggior capacitaÌ€ diagnostica fornita dai nuovi strumenti di screening.
Tuttavia la fibrillazione atriale eÌ€ ancora una tra le cause piùÌ€ frequenti di ictus ischemico. La prevenzione primaria e secondaria del tromboembolismo, risulta quindi essere uno dei cardini della terapia del paziente con fibrillazione atriale, ed in questo ambito gli anticoagulanti diretti, per il loro profilo di efficacia e sicurezza uniti alla praticità d’uso, sono entrati di diritto a far parte dell’armamentario terapeutico del medico specialista cardiologo.
La decisione di optare per un controllo della frequenza, oppure di perseguire il mantenimento del ritmo sinusale, ricorrendo anche a terapie non solo farmacologiche, quale l’ablazione transcatetere, si colloca nell’ambito di un percorso condiviso di cura in cui è imprescindibile il ruolo del medico di medicina generale.
L’evento vuole fare il punto sulla fibrillazione atriale nei suoi vari aspetti ed ha come obiettivo principale la condivisione pratica e concreta delle problematiche legate alla gestione territoriale del paziente con tale aritmia, mediante la discussione di casi clinici